Corsi di italiano per stranieri: scrittura creativa e performance come risorse in classe.

VIVERE ITALIANME

Quando si parla di corsi di lingua italiana sempre più spesso ci allontaniamo dalla pura analisi grammaticale per avvicinarci alla comunicazione. Basta guardare i manuali di lingua italiana per stranieri che usiamo ogni giorno durante le nostre lezioni per renderci conto di questa trasformazione. Ormai le unità (i capitoli) sono divise per argomenti (moda, cultura, ambiente, al bar, fra gli altri) e ognuna prende in considerazione uno spicchio di realtà, un contesto probabile che le studentesse e gli studenti potrebbero vivere durante la loro esperienza italiana.

Cerchiamo sempre di elaborare corsi di lingua e cultura italiana più all’avanguardiain presenza e online,che non si occupino solo di grammatica e comunicazione, ma che si fondano con altri ambiti: a volte approfondiamo alcuni temi attraverso la letteratura, altre con la scrittura, la musica, l’arte, oppure mettiamo un paio di scarpe comode e ci dedichiamo al trekking urbano (nel nostro caso, essere a Firenze è davvero una fortuna!). Non è solo un modo per diversificare l’offerta, ma anche un’opportunità per imparare una lingua attraverso il corpo e processi mentali diversi rispetto a quelli esclusivamente linguistici.

Nella nostra esperienza, in aula è molto apprezzato l’uso della creatività per mettere a frutto quello che si è imparato fino a quel momento. Per esempio, in una nostra classe di italiano online di livello B1, prendendo spunto dal manuale che dedicava un’unità ai personaggi storici italiani, abbiamo scelto di approfondire la vita di Artemisia Gentileschi, grande pittrice del XVII secolo, che ha lasciato impronte indelebili nella nostra città. Durante una lezione, abbiamo chiesto a ogni studentessa di fare una piccola ricerca sul tema e raccontare il tutto in pubblico scegliendo autonomamente la modalità. In questa circostanza la parola d’ordine è stata “largo alla fantasia”! Il gruppo-classe riesce sempre a sorprendere per talento e capacità. C’è chi, come Ewa, ha preparato slidescome se partecipasse ad una conferenza; Jennifer ha proposto una Gentileschi in versi; Miriam, invece, l’ha fatta rivivere impersonificandola e dando vita a un’intervista che superava le frontiere spazio-temporali!

In questo caso, come in molti altri, la sfida per noi insegnanti è quella di lasciare sempre più spazio alle studentesse e agli studenti, dargli la possibilità di esprimersi secondo la loro personalità ed essere per loro delle guide nella scoperta non solo dell’italiano, ma anche della loro nuova identità come parlanti di questa lingua. Grazie ad un’esperienza come questa, chi sta imparando ha potuto sperimentare un nuovo modo di apprendimento e trovare terreno fertile anche per superare i propri limiti, tanto in classe come nella vita. Non resta altro, dunque, che lasciarsi trasportare dall’immaginazione e continuare quest’avventura!