Siete in cerca di un’idea per l’estate? Venite a Firenze, potrete studiare la lingua italiana e vivere l’estate fiorentina, partecipando dal vivo ai grandi eventi che appassionano gli abitanti di Firenze, Pisa, Siena, Arezzo!

Si comincia  a giugno con il Calcio Storico fiorentino, considerata una delle 300 feste più belle del pianeta e definita da Chip Conley (grande conoscitore delle feste di tutto il mondo) “il più insolito evento sportivo del mondo”. Si, “insolito”, credo proprio che si addica a questa nostra manifestazione. Riuscite ad immaginare un immenso campo di sabbia in una delle piazze più belle ed eleganti  di Firenze, di fronte all’imponente facciata di marmo della Chiesa di Santa Croce e ai piedi della statua di Dante?

Proprio su quel campo, due squadre composte da 27 calcianti (così si chiamano i giocatori) vestiti con costumi storici, si scontrano cercando con qualunque mezzo di portare il pallone fino al fondo del campo avversario e depositarlo nella rete segnando così la “caccia” (goal). Lo scontro è spesso un violento corpo a corpo, in cui gli avversari si lanciano e bloccano con pugni e calci, lottando a terra e in aria. Popolari le foto dei calcianti sporchi di sabbia e sangue, con le maglie strappate a brandelli! In premio per la vittoria, alla squadra vincitrice, il simbolico gesto della consegna di una vitella di razza Chianina (da cui si ottiene la rinomata bistecca alla fiorentina).Il centro dello spettacolo non è solo il campo, sono la sfilata e gli sbandieratori che precedono il gioco e il calore dei tifosi che incitano le squadre: i bianchi (santo spirito), i verdi (san giovanni), i rossi (santa maria novella), gli azzurri (santa croce).

Il gioco affonda le sue radici in tempi molto antichi ed è certo che nella seconda metà del Quattrocento fosse molto diffuso tra i giovani fiorentini. Tra i personaggi illustri che hanno praticato il gioco si possono trovare Piero II de’ Medici (figlio di Lorenzo il Magnifico), Cosimo I de’ Medici, Giulio de’ Medici (Papa Clemente VII). La partita più famosa è senza dubbio quella giocata il 17 febbraio 1530, data a cui si ispira la moderna rievocazione, quando i fiorentini, assediati dalle truppe imperiali di Carlo IV decisero di giocare la partita in segno di disprezzo e noncuranza verso gli assediatori. Insomma, non solo una tradizione popolare, ma un vero evento simbolico che incarna lo spirito fiorentino, vissuto con grande partecipazione dalla città.

La finale del 24 giugno quest’anno vedrà lo scontro tra Bianchi e Blu. Volete sapere per chi farò il tifo? Vi posso dare un indizio: io sono residente in un Quartiere a Sud del Fiume Arno. Provate a indovinare!